Obiettivi - Lettere

Cari lettori in questa sezione vorremmo mettere in chiaro alcuni punti, per noi molto importanti, riguardo gli obiettivi di questo blog. In più sarà un settore in cui verranno pubblicate tutte le lettere rivolte all'attenzione delle istituzioni che rappresentano i greci in questa città. 

OBIETTIVI
  • Tenere informato l'insieme dei greci triestini (secondo la costituzione greca i cittadini ellenici possano essere cristiani, ortodossi o cattolici, ebrei, musulmani, agnostici, ecc..) sui fatti che li riguardano in questa città sia come attività locali sia come iniziative promosse delle istituzioni che rappresentano la Grecia e la sua cultura a Trieste
  • Tenere informata, senza pregiudizi e paraocchi, l'opinione pubblica triestina - associazioni, sindacati, partiti e istituzioni - sugli eventi principali della Grecia, sulle attività dei greci triestini  come anche sui loro problemi in questa città 
  • Di contribuire, in modo costruttivo, nell'approfondimento su tutte le attività delle istituzioni che rappresentano i greci in questa città (consolato, fondazione ellenica, comunità greca) permettendo un dialogo aperto a qualsiasi intervento o giudizio, sociale e politico, secondo quello che prevede il funzionamento di una società democratica 

Nella possibile ed aspettata reazione di qualcuno, sull'esistenza di questo blog e sulle motivazioni che lo hanno fatto nascere, per motivi politici od altro, anticipiamo la nostra risposta: 
La politica insieme alla democrazia sono nate all'ombra dell' Acropoli e inducono alla risoluzione dei problemi della "Polis". Secondo Aristotele "l'uomo è per natura un animale politico", di conseguenza fare politica è compito di ogni persona pensante, è un attività produttiva e insieme alla democrazia hanno contribuito all'evoluzione della civiltà ellenica ed europea. I vicoli ciechi non esistono in un regime democratico, dove tutto si delibera con determinati procedimenti in modo libero ed aperto. Invece per un organismo con regime chiuso e senza regole democratiche che considera "per definizione" se stesso esclusivo tutore ed interprete dei principi e dei valori che  ne determinano l'esistenza, ogni decisione obbedisce alla triste realtà di una politica di piccolo cabotaggio che difficilmente potrà mai rispondere alle esigenze della vita politica e sociale di oggi. sia in Italia sia in Europa.

LETTERE


Προς Τον επίτιμον Πρόξενον της Ελλάδας στην Τεργέστη
 κ.ον Μενέλαον Παπά
Via Rossini 6, Trieste

Με την παρούσα επιστολή θα ήθελα να σας επισημάνω ότι «Η Κοινότητα των Ορθοδόξων Ελλήνων» που ιδρύθηκε το 1784 - και της οποίας είσθε μέλος του Διοικητικού Συμβουλίου επί αρκετά χρόνια - λειτουργεί με τρόπο που προκαλεί διακρίσεις μεταξύ των μελών της και των Ελλήνων υπηκόων που έχουν και τυπικά το δικαίωμα να είναι μέλη της.
Πρόκειται για κατάσταση που προκαλεί:
- α. διάκριση φύλου
- β. οικονομική διάκριση
- γ. διάκρισην επιλογής διευθυνόντων με το απαρχαιομένο εκλογικό συστήμα
- δ. διάκρισην εγγραφής μελών (που η διαδικασία της έχει επιλεκτικό χαρακτήρα)
Αυτό οφείλεται στο γεγονός ότι το καταστατικό του 1782 που χρησιμοποιείται παραβαίνει το Σύνταγμα της Ελλάδας (Άρθρο 4 παρ.2, και το άρθρο 116 παρ.2) καθώς και το Σύνταγμα της Ιταλίας (Άρθρα 2,3,8). Προς τα άρθρα του Ελληνικού Συντάγματος πρέπει να προσαρμοσθεί, από σεβασμό προς αυτό, μια και είμαστε Έλληνες, ενώ προς το Ιταλικό αναγκαστικά πρέπει να προσαρμοσθεί μια και ζούμε στην Ιταλία.
Στα συνημμένα αναφέρονται και Διεθνείς Διακυρήξεις (Άρθρο 7 της Οικουμενικής Διακύρηξης Δικαιωμάτων του Ανθρώπου, του ΟΗΕ), Συμφωνίες, Σύμβάσεις κλπ, μερικές από τις οποίες πρέπει να σέβεται.
Δεν προκύπτει ότι κατά την μακρόχρονη παρουσία σας - σαν Πρόξενος - στο Διοικητικό Συμβούλιο προβήκατε σε ενέργειες που να συμβάλουν στο ξεπέρασμα αυτών των διακρίσεων, που συμβάλλουν και σε καταστάσεις αδιαφάνειας στην διαχείρηση της Κοινότητας. Από την άλλη πλευρά, δεν έχετε πληροφορήσει και τις υπεύθυνες Ελληνικές Αρχές που συναλλάσσονται με την Κοινότητα, με κίνδυνο να εκτεθεί και θεσμική προσωπικότητα του Ελληνικού Κράτους.
Σε περίπτωση που θα συνεχισθεί η διαχρονική αυτή αδράνεια σας, θα προβώ σε όλες εκείνες τις ενέργειες που μου παρέχει η κοινωνική, πολιτική, νομική και θεσμική λειτουργία της Ελληνικής Δημοκρατίας.
Ευστάθιος Λουκάς
 Τεργέστη 12/01/09




 


Al Capitolo (Consiglio Direttivo)
della Comunittà Greco-Orientale di Trieste
Riva Tre Novembre 7

Trieste
Oggetto: Convocazione dell’ Assemblea delle Donne

Il 20/12/2009 si è riunita l’ Assemblea della Comunità ed ha deciso di portare i necessari cambiamenti nello statuto tali da assicurare pari diritti alle donne iscritte alla Comunità. Questa condizione, che non è prevista dallo Statuto, potèva avere un significato quanto non esisteva uno stato Greco e non esistevano documenti specifici.
Nell’ attuale situazione storica questo problema, di verifica, si risolve con la presentazione della carta di identità o del passaporto e del certificato di residenza. L’ insistenza nel richiedere tale condizione è antistatutaria e di conseguenza lede le pari opportunità di quelli che hanno diritto ad iscriversi alla Comunità.

Trieste 08/04/10

Distinti Saluti
Efstathios Loukas
Athanassios Pappathanassiou
 
Προς
Καπίτολο (Διοικητικό Συμβούλιο) Κοινότητας των Ορθοδοξων Ελλήνων
Τεργέστη 20/12/2009
Αντικείμενο: Σύγκληση της Συνέλευσης των γυναικών
   Τις 20/12/2009 έγινε η Γενική Συνέλευση της Κοινότητας, που προέβει στις αναγκαίες αλλαγές του καταστατικού, που αποσκοπούν εκτός των άλλων στην διασφάλιση ίσων των δικαιωμάτων – «του εκλέγειν και εκλέγεσθαι» - μεταξύ των δύο φύλων.απόφαση της Συνέλευσης ήταν αφού ειδοποιηθούν- για τις αλλαγές- να γίνει Συνέλευση των Γυναικών ώστε να εκλεγεί η «εκπρόσωπος- παρατηρητής» των στο Δ.Σ μέχρι τις προσεχείς γενικές εκολογές. Μάλιστα , η ίδια έθετε ένα όριο 45 ημερών. Έστω και άν λάβουμε υπ’ όψη τις δυσλειτουργίες του Δ.Σ, που προέκυψαν από τις διαδικασίες εκλογής νέου προέδρου, η παραβίαση της απόφασης του Δ.Σ διατρέχει τον τέταρτο μήνα.παραβίαση, επί μακρό χρονικό διάστημα και χωρίς να υπάρχουν αντικειμενικές δυσκολίες που να συνηγορούν, αποτελεί παρανομία και αν δεν ενεργήσετε – σε σύντομο χρονικό διάστημα- θα ζητηθεί η παρεμβαση της Δικαιοσύνης.κατανοητό ότι ευρισκόμαστε μπροστά σε εμφανείς καταστάσεις «di gatopardismo» που προέρχονται από τους ίδιους κύκλους που ανθίσταντο στην μεταρρύθμιση της Κονότητας ώστε να εναρμονισθεί με την Διακύρηξη των Ανθρωπίνων Δικαιωμάτων του ΟΗΕ και με άρθρα του Ιταλικού Συντάγματος.

  Γι`αυτό ακριβώς το λόγο θα προβούμε σε όλες εκείνες τις ενέργειες που μας παρέχει η κοινωνική, πολιτική, νομική και θεσμική λειτουργία της Ελληνικής Δημοκρατίας και Ιταλικής Δημοκρατίας.


Τεργέστη 08/04/10
Με εκτίμηση
Ευστάθιος Λουκάς
Αθανάσιος Παπαθανασίου



 




Trieste 15 ottobre 2010

Al Presidente ed ai Consiglieri della Comunità Greco Orientale di Trieste
Egregi signori, in occasione dell' ordinaria convocazione di tutti i membri della Comunità che ha avuto luogo il giorno 11 luglio 2010 desideriamo esprimere alcune riflessioni che riteniamo utili per il dibattito riguardante l' evoluzione della Comunità e i rapporti tra i suoi membri specialmente dopo la nuova era che si è aperta con i cambiamenti del gennaio scorso.
Non vogliamo in alcun modo che la presente sia interpretata come una protesta o una polemica. Seguendo la nuova via che ha intrapreso dall'inizio dell'anno la Comunità greca di Trieste nel cammino della sua secolare esistenza, crediamo che sia anche nostro compito partecipare e contribuire, nei limiti delle nostre possibilità, al processo evolutivo che le esigenze della sua modernizzazione rendono indispensabile. Crediamo in modo profondo che la Comunità sia un ente vivente e come tale abbia bisogno di nuove idee, nuove forze, nuove prospettive cioè la linfe di vita che per ogni organismo è indispensabile per proseguire ad esistere.
Per arrivare però al punto di fare un dibattito propositivo, è necessario prima stabilire il modo e le regole con cui dovremo proseguire rispettando nello stesso tempo il passato ma anche il futuro dei Greci della nostra Comunità. Lo statuto della Comunità Greca è un documento storico, redatto nella metà del diciottesimo secolo. Secondo il nostro parere è uno statuto molto progressista che ha cercato di garantire dei diritti anche ai più deboli e contemporaneamente di proteggere l'identità della "Nazione" da influenze e pericoli che in quel periodo potevano compromettere la sua identità ed esistenza. La domanda che sorge è se lo stesso statuto è in grado di rispondere oggi ai requisiti necessari al funzionamento di una Comunità che si evolve. Questa domanda costituisce il nocciolo del nostro intervento con questa lettera.
Tutti quanti siamo stati testimoni di una certa confusione durante la convocazione generale dell' 11 luglio. All'inizio abbiamo effettuato una votazione per la presidenza dell'assemblea (?) mentre subito dopo il presidente eletto dal corpo dichiarava che essa non costituiva un'assemblea ma una convocazione ordinaria d'informazione, ma allora cosa serviva la votazione iniziale? Se non si trattava di un assemblea che senso aveva? Citiamo questo episodio solo per far vedere che se non interpretiamo gli articoli e le regole tutti nello stesso modo, sarà difficile costruire un futuro comune. Nello statuto esistono diversi riferimenti su concetti come "convocazione generale" (cap. III, art.28), "generale radunanza" (cap. V art. 24 e art. 52), "general Capitolo Nazionale" (cap. V, art. 14).
Esiste qualcuno in grado di specificare le differenze di questi termini, di determinare la loro dimensione giuridica e i diritti che danno ai membri della "Nazione"? Riteniamo che sarà un ardua impresa per chiunque. Lo statuto della Comunità Greca è stato creato in un determinato periodo storico e doveva affrontare una realtà diversa da quella in cui viviamo oggi.
Mentre nello statuto viene delineato in modo chiaro il carattere e lo spirito delle regole, nello stesso tempo, manca l'esatta descrizione del significato di ogni termine ed è carente la precisione nelle procedure che invece sono elementi che esistono in ogni atto costitutivo redatto ai nostri giorni. Come viene indetta un assemblea generale? Un'assemblea costituente? E' possibile che il "Governatore" sia anche presidente dell'assemblea generale, l'organo supremo che valuta l'operato del consiglio? Sono alcuni dei punti che secondo la legislazione italiana determinano il funzionamento democratico di qualsiasi Associazione o Comunità.
Tornando all'assemblea generale intesa come raccolta di tutti i membri dell' 11 luglio, secondo l'interpretazione della presidenza (art. 28 del III capitolo) essa non costituiva un assemblea generale. Nell'articolo 24 del V capitolo però si fa di nuovo riferimento alla generale radunanza di semestre in semestre per gli oggetti e materie gravi (..και τάς υποθέσεις όπου είναι άξια σκέψεως και στοχασμού).
La domanda che ci poniamo è come potranno tutti i membri della Nazione, proporre e discutere senza un contesto legale-giuridico che permetterebbe il confronto aperto e sostanziale su ogni materia e questione importante in modo trasparente e democratico? Facendo quindi la considerazione del quadro storico temporale in cui è stato redatto lo statuto, crediamo che per procedere di pari passo con le esigenze dei nostri giorni, quello che dobbiamo conservare è lo spirito e la sostanza degli articoli. Tant' è vero che nel testo greco sia nell'articolo 28, Cap III che nell'articolo 24, Cap V, a cui si fa riferimento nella convocazione del' 11 luglio, vengono riferiti i termini: "εις μίαν καθ' όλου συνέλευσιν της συντροφίας” e “εις μίαν καθ' όλου συνέλευσιν”. Crediamo che il concetto sia molto chiaro. Prima di perdersi in un labirinto filologico di interpretazioni, pensiamo che sia utile riflettere sul modo con cui questa Comunità, senza alterare la sua identità, possa trovare le risposte che garantirebbero la sua esistenza anche nei prossimi secoli.
Leggendo lo statuto non è difficile capire le intenzioni e l'orientamento democratico dei fondatori della Comunità. Negli art. 1 e 2, Cap. IV si parla della RAPPRESENTANZA che è conferita al "Capitolo" mentre l'art. 14, Cap. V toglie qualsiasi dubbio sullo spirito dei fondatori riguardo l'istituzione della Comunità: " LI PRESENTI STATUTI E REGOLAMENTI INDIVIDUANO POSITIVAMENTE, E CHIARAMENTE LE RESPETTIVE PREROGATIVE, E DIRITTI; MA PURE SE INSORGESSE QUALCHE DIFFICOLTA, O QUESTIONE SARA RIMESSO ALLA DISCUSSIONE DELLA PLURALITA DE VOTI DEL GENERAL CAPITOLO NAZIONALE, LA DI CUI DICHIARAZIONE RIPORTATA NEL PROTOCOLLO NAZIONALE AVRA L'ISTESSA FORZA, E VIGORE, COME SE FOSSE STATA ESPRESSAMENTE PRESTABILITA NELLI ORIGINARII STATUTI." Pensiamo che qualsiasi commento sia superfluo.
Potrebbero essere sollevati ancora dei dubbi su diversi articoli dello Statuto, citiamo alcuni, Art. 3 e 4 , Cap. II in materia di espulsione dei membri o l' Art. 33, Cap. III che ha un particolare peso storico visto che permise la consegna di Rigas Ferreos alle autorità austriache.
Secondo la nostra riflessione l'obiettivo da raggiungere è l'interpretazione giusta di ogni articolo di questo statuto senza alterare il suo carattere e la sua filosofia. Riuscire a trovare le chiavi giuste che ci permetteranno di aprire le porte del futuro, vuol dire creare nuove prospettive per chi sente la necessità culturale di coinvolgersi con quello che costituisce il patrimonio comune di tutti i greci di Trieste e vuol dire soprattutto pensare alle prossime generazioni.
La nostra PROPOSTA è che il consiglio convochi un' assemblea con all'ordine del giorno l'elezione di una commissione che abbia come compito lo studio e l' approfondimento di queste tematiche. Al termine dei lavori la commissione presenterà all' Assemblea Generale le proposte di cambiamento che i membri della Nazione potranno approvare o respingere.
Con le necessarie, secondo noi, variazioni e senza abbandonare i principi dei fondatori, si può contribuire alla formazione di una nuova realtà che permetterà il coinvolgimento attivo e diretto di tutti i greci di Trieste. Aprire nuove prospettive, sia per la presenza della Comunità a Trieste sia per i suoi rapporti con la Grecia, costituisce per noi l'obiettivo da raggiungere e verso questa direzione, pensiamo, sia orientato il nostro intervento.
 
Fiduciosi della Vostra attenzione, con rispetto
Maria Kassotaki
Anastassia Kouveli
Irini Karavalaki
Thanassis Papathanassiou




Αγαπητέ Κύριε Κέδρο

Συγγνώμη για την αργοπορία της αποστολής των στοιχείων που σας υποσχέθηκα.
Τα άρθρα του καταστατικού που συνδέονται άμεσα με την υπόθεση του Ρήγα Φεραίου είναι στο Κεφ. Α΄, άρθρο α΄ (1), β΄ (2), γ΄ (3), δ΄ (4). Κεφ Γ΄, άρθρο λγ΄ (33).
Είναι λογικό ότι για κάθε Έλληνα τα προαναφερόμενα άρθρα, κι ιδίως το τελευταίο, πρέπει να διαγραφούν πριν γίνει η τελετή του εορτασμού για την τοποθέτηση της προτομής του Ρήγα Φεραίου στον έμπροσθεν της Κοινότητας χώρο.
Είναι γνωστή η σημασία που έχει για κάθε Έλληνα η συμβολή του Ρήγα στη διαμόρφωση της διαδικασίας της ελληνικής επανάστασης, κι ακόμη τη νεωτερικότητα πολλών σκέψεών του για τη βαλκανική συνεργασία. Επόμενα ένας εορτασμός με την παραμονή δουλικών εκφράσεων προς την Αυτοκρατορία θα είναι πρόκληση προς το κοινόν αίσθημα, και θα είναι σα να παραδίδεται για δεύτερη φορά για στραγγαλισμό.

Αν ο εορτασμός γίνει κάτω από τέτοιες συνθήκες, κάθε Έλληνας έχει δικαίωμα διαμαρτυρίας με ολους εκείνους τους τρόπους που παρέχει μια δημοκρατική κοινωνία και ένα δημοκρατικό κράτος.
Με εκτίμηση
Ευστάθιος Λουκάς
Αθήνα 21/10/2010